Il fritto: frequenza e abbinamento per l’effetto positivo fisiologico.


Le fritture, per anni demonizzate, sono oggi oggetto di un nuovo dibattito scientifico per il loro effetto positivo nelle diverse condizioni fisio-patologiche.
Per la loro variabilità (pensate a tutte le ricette di frittura esistenti in Italia) e per il loro effetto positivo in diverse condizioni organiche, sono sicuramente uno dei migliori mezzi attraverso il quale si possono raggiungere diversi obbiettivi in campo nutrizionale.
E d’altro canto rendono un piano nutrizionale molto più “attraente” e appetibile che permettono anche al paziente di “non mollare” il regime dietetico... 
D’altronde godere non è peccato, come diceva un vecchio proverbio “un santo triste è un diavolo!”.

Per quanto rigurda l’aspetto scientifico, uno studio dell’Università di Roma del Sacro Cuore ha mostrato come in donne obese insulino-resistenti l’effetto positivo sulla risposta insulinemica dopo il pasto è nettamente migliore nei pazienti a cui è stato somminstrato un pasto con alimenti fritti rispetto al gruppo a cui è stato somministrato lo stesso pasto senza tale modalità di cottura (1).

REGOLE GENERALI DI REALIZZAZZIONE E DI COMBINAZIONE DEL FRITTO:

1- Per frittura si intende la cottura ad immersione in olio extravergine di oliva abbondante di alimenti freschi (non surgelati e non congelati). Tale cottura si realizza aggiungendo gli alimenti crudi quando l’olio ha raggiunto la temperatura che varia dai 160-180 gradi Centigradi in base all’alimento che si vuole friggere. 

L’abbinamento è importantissimo per evitare che il fritto da utile si trasformi in non utile per il piano dimagrante: molte volte si sentono pazienti che lamentano difficoltà digestive dopo un pasto fritto che spesso dipendono da cosa si abbina con quel fritto

2- CARNE FRITTA: la fritture di carne determinano un importante stimolo metabolico che deve essere supportato dalla presenza di carboidrati e acqua di vegetazione, quindi sono indispensabili una fonte di carboidrati complessi e della frutta fresca oltre che un aliemento della famiglia delle cicorie con effetto diuretico

3- FRITTURA DI PESCE: come quelle di carne offrono uno stimolo metabolico intenso quindi frutta e carboidrati sono da indicare come nel caso della carne. Se volessimo potenziare lo stimolo metabolico ovvero tiroideo potremmo usare delle alghe alimentari

4- PATATE (O PANE) FRITTE: in questo caso lo stimolo metabolico è meno forte rispetto alle “proteine” fritte oltre al fatto che contengono già carboidrati. Da associare con una proteina e con un assaggio di gelato alla frutta.

5- FREQUENZA: la frequenza dipende da moltissimi fattori ma, quando indicato, il fritto dovrebbe essere incluso almeno 2 volte in un piano settimanale dietetico.

Referenza:

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