Gastrite e Reflusso Gastro-Esofageo

I disturbi del tratto gastro-intestinale sono oggi molto comuni. 
Questa elevata incidenza è conseguenza di una serie di fattori tra i quali l’abuso di farmaci oltre che errate scelte nel campo della nutrizione.
Paradossale che in molte linee guida date dagli specialisti del settore viene spesso ignorato il fatto che l’alimentazione riveste un ruolo importantissimo per il sostegno ed il supporto alla terapia farmacologica visto che il cibo passa come minimo 3 volte al giorno per il sistema gastro-intestinale.
Ma cosa è la gastrite?
Con il termine gastrite si intendono vari processi infiammatori/degenerativi acuti o cronici che interessano la mucosa gastrica.
Molti sono i meccanismi di “difesa” dal pH acido della mucosa gastrica e quando questi falliscono allora si sviluppa la gastrite (acuta o cronica).
Alcuni farmaci come l’aspirina ed i FANS potrebbero interferire sulla sintesi di prostaglandine che virtualmente modulano ogni aspetto di difesa della mucosa (1).
Le prostaglandine possono:
- aumentare la secrezione di bicarbonato
- inibire la secrezione di acido
- promuovere la sintesi di mucina
- aumentare la perfusione vascolare (2)
Per quanto riguarda le gastriti croniche, i sintomi sono meno intensi e la causa più comune che porta all’insorgenza di questo tipo di gastrite è l’infezione del bacillo Helicobacter pylori.
Ma chiaramente anche la scelta di una dieta errata potrebbe interferire non solo sull’insorgenza della gastrite ma soprattutto sul peggioramento della sintomatologia del paziente.

Trattamento Nutrizionale
1- Usare il peperoncino: a differenza delle diverse credenze popolari, il peperoncino o meglio un alcaloide suo derivato (la capsaicina), ha un effetto positivo in questa (ed altre) condizioni fisiopatologiche. Per quanto riguarda le problematiche gastriche, uno studio che ha coinvolto 84 pazienti sani, ha mostrato che la capsaicina ha proprietà protettive contro la gastropatia associata all’etanolo (3). Una possibile spiegazione potrebbe essere che la capsaicina esplica il suo effetto gastro-protettivo aumentando il flusso sanguigno nella mucosa gastrica (4).
2- Bere in piccole dosi: al contrario di quello che generalmente viene consigliato, bere in grandi quantità oppure avere una dieta “leggera” fatta di brodini vegetali non aiuta per niente in questi casi: basta chiedere ad un paziente gastropatico come si sente dove aver introdotto una quantità elevata di acqua! Questo perché l’introduzione di liquidi non acidi in eccesso risulterebbe in una diluizione dei succhi gastrici con una riduzione delle capacità digestive ed uno stimolo per la produzione di nuovo acido gastrico (il pH nel lume gastrico è vicino all’1, cioè acidissimo!)
3- Mangiare il più "disidratato" possibile: alla luce del punto 2 gli alimenti da consigliare sarebbero quelli “secchi”: bruschetta, spaghetti al dente aglio, olio e peperoncino, zucchina grigliata etc. …
4- Evitare: 
- gli alimenti troppo grassi: ad esempio carne di maiale, salmone, latticini e formaggi soprattutto secchi 
- cotture troppo prolungate nel tempo: ad esempio meglio una scaloppina al limone rispetto a carne bollita o arrostita per troppo tempo
- evitare tutti i brodi o minestroni
- evitare bevande come alcol, caffè, cioccolata e menta
- evitate frutta troppo acida come ananas, mela, fragole, kiwi etc…

Referenze:

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