L’esplosione del Diabete di Tipo 2 nei bambini: guida alle corrette scelte nutrizionali per supporto e prevenzione

Oggi più che mai sentiamo spesso parole come Diabete o Obesità.
Nel mondo scientifico è stata coniata una parola “Diabesity” che riflette come questi due fenomeni siano in una stretta correlazione tra loro (circa l’80% degli individui con diabete tipo 2 sono anche obesi).
I meccanismi pato-fisiologici che caratterizzano questo legame sono molteplici ma tutti ruotano attorno all’iper-insulinemia e insulino-resistenza (1).
Ma cos’è il diabete? Il diabete è una malattia cronica con risultato finale di un aumento dei valori di glicemia (iperglicemia, cioè aumento dei valori dello zucchero nel sangue).
Questo aumento è dovuto o ad una carenza nella secrezione oppure all’inefficacia dell’azione (o entrambe) di un ormone pancreatico chiamato insulina (2). 
Molto comunemente, quando si parla di diabete di tipo 1 si intende il diabete ad insorgenza giovanile perchè diagnosticato al di sotto dei 20 anni di età: in questo caso c’è una auto-distruzione da parte del sistema immunitario delle cellule β pancreatiche (cioè quelle cellule deputate alla produzione di insulina) con carenza di produzione di questo ormone. (2) 
Il diabete di tipo 2, invece, è caratterizzato dalla resistenza periferica all’azione dell’insulina con una “relativa” deficienza di produzione di questo ormone: l’insulina è presente ma è insufficiente in quanto c’è una resistenza alla sua azione.
Il diabete di tipo 2 è sempre stato considerato in passato il diabete dell’adulto (2). 
Purtroppo i numeri degli individui che affetti da diabete è in continuo aumento: è stato stimato che dai 382 mlioni (nel 2013) di persone affette da diabete si passerà a 592 milioni nel 2035 (3). 
Anche i costi per la cura del diabete sono impressionanti: solo in UK la spesa annua per i farmaci necessari alla cura di questa patologia ammonta a circa 700 milioni di sterline (4), mentre in U.S.A. solo nel 2012 sono stati spesi ben 245 miliardi di dollari (5).
Questo dato è ancora più preoccupante se si pensa che fino a pochi anni fa le indicazioni nutrizionali (utilissime per la prevenzione del tipo 2 - la forma più frequente) sono state sempre sottovalutate. Anzi, i consigli nutrizionali sono stati sempre rivolti alla drastica riduzione nell’assunzione di grassi. Di conseguenza, la maggior parte delle calorie introdotte con la dieta sono state derivate dall’introito di carboidrati e questo ha coinciso con l’esplosione della Diabesity. (Estratto da: The Pioppi Diet: A 21 Day Lifestyle Plan. Penguin Books Ltd).

A seconda di come l’alimento viene proposto o associato cambia la disponibilità dei carboidrati. La melagrana a chicchi ha un effetto sulla glicemia molto minore rispetto al succo derivato dalla spremitura degli stessi chicchi.






Nelle ultime due decadi, si sta osservando un preoccupante fenomeno: l’aumento dell’incidenza del diabete di tipo 2 nell’infanzia e nell’adolescenza (6).
Risale al 2000 il primo bambino con la diagnosi di diabete tipo 2: la forma con insulino-resistenza tipica della fase adulta della vita.
Quel caso era solo un punto di partenza per un andamento purtroppo in aumento sopratutto nelle nazioni del Nord America (USA e Canada).
Questa tendenza è stata confermata anche in Europa: generalmente i bambini affetti da diabete di tipo 2 sono sovrappeso o francamente obesi, di sesso femminile, in età puberale e con familiarità per questa forma di diabete (6).
Il danno secondario che potrebbe procurare una costante iperglicemia si riflette in molti organi del corpo: l’incidenza delle complicazioni microvascolari (patologie dei piccoli vasi) è aumentata nel diabete tipo 2.
Questo significa che gli organi più facilemente colpiti possono essere i reni (nefropatia diabetica), i nervi (neuropatia diabetica) e gli occhi (retinopatia diabetica) (2).

Having cut the carbs, I’ve seen patients reverse their type-2 diabetes within three months. There’s no medication that does that” - "Avendo ridotto i carboidrati, ho visto pazienti invertire la direzione (tendenza patologica) del loro diabete. Non ci sono medicinali capaci di fare questo".

Dr Neville Wellington General Practitioner, Cape Town, South Africa (Estratto da: The Pioppi Diet: A 21 Day Lifestyle Plan. Penguin Books Ltd).

NUTRIZIONE PER LA PREVENZIONE ED IL MIGLIORAMENTO DELLO STATO DI BENESSERE NEL SOGGETTO CON DIABETE TIPO 2

In tutto il mondo è oggi riconosciuto il ruolo fondamentale che riveste la nutrizione per la prevenzione del diabete ed il supporto nutrizionale alle terapie farmacologiche per il recupero dello stato di benessere in un soggetto diabetico.
L’ADA (l’agenzia americana per il diabete; America Diabetes Association) mette sul proprio sito una completa sezione per la corretta scelta degli alimenti per i pazienti diabetici (7). 
CIBI E BEVANDE DA EVITARE e DA CONSIGLIARE:
  1. Sicuramente sono da evitare tutti i succhi di frutta (sia di derivazione industriale che fatti in casa) così come tutti i frutti ad alto indice glicemico. Le spremute o i centrifugati di frutta (eccetto poche eccezioni come quello di kiwi fatto in casa) sono alimenti ad alto contenuto di zuccheri semplici. Per esempio, se prendessimo i chicchi di melagrana (utili in queste situazioni) da mangiare crudi il loro contenuto di zuccheri è “rallentato” nell’assorbimento per la presenza di lipidi (1.17 g/100g) e di fibre (4 g/100g). Se gli stessi chicchi di melagrana fossero spremuti (succo di melagrana) il contenuto di lipidi e di fibre si ridurrebbe a 0 g/100g trasformandosi dunque in un alimento sbilanciato sul versante glucidico senza contrappeso di nutrienti che bilancino e “rallentino” l’assorbimento degli zuccheri con un impatto molto diverso sulla glicemia dell’individuo.
  2. Da evitare è anche l’alcol: l’effetto dell’alcol sulla glicemia è molto importante (oltre al danno epatico che può causare un eccessivo introito di alcol). L’ADA consiglia al paziente diabetico di bere, se necessario, in moderate quantità e solamente ai pasti in quanto l’alcol potrebbe avere anche un effetto ipoglicemizzante. Questa ipoglicemia a diguino potrebbe essere causata dal blocco sulla produzione di glucosio nel fegato. Il fegato contiene quantità di glucosio di “emergenza” utilizzate per rialzare la glicemia in caso di ipoglicemia. Finite tali riserve, una persona che ha bevuto alcol in grande quantità potrebbe andare incontro ad una pericolosa ipoglicemia. Dunque se bevo una quantità giusta e moderata di vino o birra questo potrebbe aiutarmi a ridurre il livello di glucosio se è alto? Gli effetti dell’alcol sono imprevedibili e non è consigliabile questo tipo di trattamento per abbassare la glicemia (7). Da considerare inoltre che il il vino è anche una fonte di zuccheri: un barbera rosso può contenere 3 g/100mL di carboidrati. Sono comunque riportati problemi di iperglicemia nei pazienti abusatori cronici dovuti probabilmente sia alla distruzione progressiva del parenchima pancreatico, sia alla riduzione dell’utilizzazione periferica del glucosio. (8) 
  3. Dovrebbero essere consigliati carboidrati a lento rilascio e comunque in quantità non eccessiva: per carboidrati complessi si intendono i carboidrati presenti nella pasta, nel pane, nel riso integrale ect... La sola scelta di questi alimenti non è sufficiente a garantire un equilibrio glicemico. Se per esempio scegliessimo di mangiare per cena un solo piatto di pasta, magari al pomodoro, l’equilibrio glicemico del pasto sarebbe inferiore rispetto ad una cena nella quale, oltre alla stessa pasta, sarebbe presente una cicoria o una verdura della famiglia delle crucifere in padella e magari anche una fonte proteica come prosciutto crudo o del pesce. Oltre alla quota di carboidrati e lipidi, in questa seconda associazione (rispetto alla prima cena) sarebbero presenti anche le fibre fornite dalla verdura ripassata ed una fonte proteica: la stabilità glicemia è così più garantita. I grassi alimentari hanno come effetto quello di “ritardare” l’assorbimento degli zuccheri nel corpo: la quota di olio extravergine di oliva in tal senso è molto importante.
  4. Stimolare il metabolismo: lo stimolo metabolico avrà come effetto sia l’aumento nel consumo dello zucchero da parte del corpo ma anche un aumento dell’eliminazione delle sostanze tossiche. La presenza di queste sostanza, così come la presenza di radicali acidi, potrebbe alterare l’equilibrio delle membrane cellulari dove sono presenti i recettori per l’insulina e quindi alterare l’azione dell’ormone. In ottica nutrizionale riveste una grande ruolo la scelta di lipidi di alto valore biologico in quanto le membrane cellulari sono un doppio strato lipidico dove sono immersi i recettori di membrana.
  5. Infine, da evitare latte e latticini in quanto ricchi in lattosio e con effetto sedativo e inibente la velocità del metabolismo. Da evitare anche i formaggi stagionati per il loro alto contenuto di sali con effetto ingrassante e ipertensivante.


Dichiarazione:
Tutte le informazioni presenti in questa sezione sono derivanti dalla letteratura internazionale, istituti superiori di sanità ed organizzazioni internazionali e libri sul tema. Sono indicazioni di carattere generale che non sostituiscono il parere del vostro medico.

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