Uova: tra Mito e Realtà

Una delle domande che più frequentemente un operatore nel campo della nutrizione si sente  rivolgere dai propri pazienti è quella sul consumo delle uova.
Ho notato che nella dieta mi propone 8-10 uova settimanali, ma non sono troppe per il regime alimentare? Troppe uova fanno male al fegato? Le uova sono ricche in grassi e sopratutto di colesterolo, non rischio patologie cardiovascolari ed alterazione del quadro lipidico? ect...
La risposta a tutte queste domande viene da una prestigiosa rivista medico/scientifica, ovvero The American Journal of Clinical Nutrition, che pubblica uno studio che mostra come una dieta ad alto consumo di uova in pazienti diabetici non comporta nessuna alterazione degli indici cardiovascolari/metabolici.
Senza addentrarci nella discussione scientifica sui vari altri parametri che sarebbero potuti essere presi in considerazione per vedere gli effetti sugli altri organi, ci limiteremo a descrivere lo studio e la sua importanza per l’assetto lipidico nel sangue.

INTRODUZIONE

Per chi non è di formazione scientifica, vorrei introdurre la chiave di lettura dello studio mettendo sotto la lente di ingrandimento due aspetti fondamentali: 
1- per dieta ad alto contenuto di uova si intende una dieta con un contenuto di uova ≥12/settimana per un perido di 3 mesi di dieta (2 uova al giorno per 6 giorni a settimana). 
2- la cosa più interessante dello studio è che il campione in oggetto non è stato selezionato tra un gruppo di persone sane, ma sono stati presi sotto esame 140 persone tra pazienti diabetici di tipo 2 o in pre-diabete e divisi in 2 gruppi: un gruppo con una dieta ad alto consumo di uova (come nel punto 1 specificato) e l’altro con una dieta a basso consumo di uova (2 o meno a settimana). 
NOTA. Una delle conseguenze del diabete sono le complicanze microvascolari, ovvero sui piccoli vasi sanguigni: se le complicanze microvascolari affliggono i reni si parla di nefropatia, se affliggono i nervi si parla di neuropatia e nel caso degli occhi di retinopatia.
Quindi, secondo il mio punto di vista, lo studio in questo modo acquisisce un significato ed una importanza del tutto diversa rispetto ad uno stesso studio fatto su soggetti sani.

RISULTATI

I pazienti sono stati poi valutati dal punto di vista clinico con l’analisi dei valori antropometrici e sulla base delle analisi emato-chimiche.
I risultati dopo il trattamento dietetico sono stati:
PROFILO LIPIDICO: tra i due gruppi, non ci sono state variazioni nei valori delle HDL (quello che viene popolarmente chiamato “colesterolo buono”), LDL (“colesterolo cattivo”), il Colesterolo Totale ed i Trigliceridi.
CONTROLLO GLICEMICO: tra i due gruppi, non sono state riscontrate differenze nelle glicemie a diguino o nella misura della HbA1c (emoglobina glicosilata, in termini semplici è un parametro che rispecchia l’andamento medio della glicemia degli ultimi 2-3 mesi)
MISURE ANTROPOMETRICHE: non sono state riscontrate differenze significative sul peso, sulla circonferenza della vita, sul grasso corporeo, sulla massa muscolare, pressione sanguinga ed attività cardiaca tra i due gruppi.

CONCLUSIONI

La conclusione degli autori è che: 
“nonostante che i pazienti nella dieta ad alto consumo di uova introducano circa il doppio del colesterolo rispetto alle raccomandazioni nelle linee guida per il colesterolo dell’ADA (Associazione Americana per il Diabete) una dieta ad alto conetenuto di uova (quindi di colesterolo) potrebbe essere utile per i pazienti diabetici senza alterazione del profilo lipidico nel sangue!”

La mia conclusione è che possiamo stare tranquilli sul cosumo delle uova e l’unica indicazione che sento sia utile dare è quella di evitarle solamente se sode.


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